Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha introdotto per il 2024 e il 2025, il reddito energetico. La misura avrà la forma di un sostegno economico che sarà stanziato attraverso un fondo speciale creato dal ministero all’interno del pacchetto degli interventi  dedicati alla transizione verde.

E’ prevista l’erogazione di  duecento milioni di Euro con un duplice obiettivo:

  • fornire un aiuto concreto per le famiglie che hanno difficoltà nel sostenere le spese per il pagamento delle bollette
  • promuovere l’utilizzo di energia rinnovabile attraverso l’installazione di pannelli solari per ottimizzare i costi energetici

Il finanziamento è a fondo perduto, pertanto chi ne avrà diritto non dovrà restituire la somma.

Di seguito riportiamo i requisiti che Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stabilito per ricevere il bonus energetico :

  1. reddito ISEE inferiore a 15.000 euro annui che si alza fino a 30.000 euro annui in caso di famiglie con un numero di figli a carico uguale o maggiore a quattro;
  2. gli impianti fotovoltaici da realizzare devono essere al servizio di unità residenziali e avere una potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei;
  3. gli impianti devono essere realizzati su coperture di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

Al momento, la procedura per la richiesta del reddito energetico non è stata ancora resa nota con apposito decreto.

Le famiglie a cui viene riconosciuto il contributo dovranno sottoscrivere una convenzione con il Gestore Servizi Energetici (GSE) per attivare il meccanismo dello scambio sul posto permette di immettere nella rete elettrica nazionale l’energia elettrica prodotta dai pannelli e inutilizzata dalla casa

Inoltre il reddito energetico sarà cumulabile con eventuali ulteriori contributi locali erogati da Regioni, Province, Comuni 

Infine come ha specificato dallo stesso ministero , l’80% dei fondi verranno concentrati nel Sud Italia e destinati in particolare alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.