Case Green

Il 14 Marzo il Parlamento Europeo ha approvato La Energy performance of building directive (Epbd).

Secondo il testo approvato, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033.

Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D).

E’ previsto inoltre che a partire da gennaio del 2026 scatti l’obbligo di realizzare i cosiddetti Zeb (zero emission buildings) per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di enti pubblici. Negli altri casi la scadenza è il 2028.

Secondo quanto prescritto dalla direttiva gli impianti solari diventeranno obbligatori in tutti i nuovi edifici pubblici e i nuovi edifici non residenziali. Inoltre, entro il 31 dicembre 2026, l’obbligo scatterà su tutti gli edifici pubblici e sugli edifici non residenziali esistenti. E così via, fino al 31 dicembre 2032 quando l’obbligo scatterà per tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.

Secondo le stime di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il 74% delle abitazioni italiane, cioè 11 milioni sarebbero in classe energetica inferiore alla D.

Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dovranno essere effettuati – recita la direttiva – al momento dell’ingresso di un nuovo inquilino, oppure al momento della vendita o della ristrutturazione dell’edificio.

Per questa ragione secondo l’associazione Codacons, la direttiva UE rischia quindi di determinare una rivoluzione nel mercato immobiliare che potrebbe portare ad una svalutazione fino al 40% del valore degli immobili non oggetto di lavori di riqualificazione.

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